Principato di Monaco – Montecarlo, 11 dicembre 2016 (-133 giorni)
Come da copione, eccovi un’intera pagina dedicata alla mia terza gara: U Giru de Natale 2016. Partiamo dunque come sempre dal dato che più conta:
00:48:44
questo è il Temps puce della mia gara (05:52/Km). Il crono è più o meno in linea con quanto fatto un mese fa ad Imperia (17 sec. più lento), ma fatto non su un percorso piatto come quello. Non male per un attempato!!! 😀
28 giorni or sono ci siamo lasciati con l’entusiasmo a mille per il tempone fatto. Oggi invece, pur sapendo che questo è un ottimo tempo, fatto su un percorso tutt’altro che pianeggiante, la soddisfazione generale della mia gara non è esaltante. Diciamo che se dovessi dare un voto alla mia prestazione, forse mi darei la sufficienza.
Partiamo però dall’inizio, dalla piazzola n° 9 della griglia di partenza. Questa volta ho voluto immortalare il momento per voi:
E’ da qui, che alle 10.30 precise, lo starter ha dato il via alla mia 3 gara.
A distanza di un giorno devo dire di aver quasi smaltito la delusione di una prova incolore. E dire che nel Principato più famoso al mondo, l’unica cosa che non mancano sono i colori e soprattutto lo sfarzo. 😎
La location è pazzesca, STREPITOSA. Correre qui è fantastico. L’organizzazione è incredibile (gli spazzini…ops, operatori ecologici, erano numerosi e presenti direttamente sul percorso di gara, pronti a raccogliere velocemente i bicchieri e le bottiglie di plastica che i runner buttavano via, uguale uguale a quanto avviene in Italia, ndNox-), anche se il pacco gara è stato un vero “pacco”, in tutti i sensi. Nel SACCHETTO di plastica (altro che borsina “DJ Ten” like, nd 😕 ), c’era solo la maglietta tecnica, una bandana (che però ho scoperto non esser presente in tutti i pacchi, ndAnna) ed una bottiglietta di acqua CALIZZANO. Non mi sembra sia stato all’altezza del posto e della sua fama.
A proposito, CALIZZANO?!?!? Eggià…CALIZZANO. Come, qui nel Principato acquistano acqua italiana? Non hanno marche ben più note e famose, vanto di tutto il popolo francese, da offrire (Evian, Perrier o Cristalline per citarne alcune)??? In effetti questo mi ha stupito non poco. Poi però, stupisce ancor meno se pensi che la crêpes più buona che io abbia mai mangiato in Francia e a Mentone, me l’hanno cucinata in un locale di un cuoco italiano (a proposito, andateci perchè è superlativa. Il posto si chiama: Fleur De Sel e rimane in una traversa del centro storico, poco prima del Comune, ndNox-). Sarà l’effetto della globalizzazione! 😉
Un ultimo appunto che mi verrebbe da fare riguarda spogliatoi e docce. Eravamo “parcheggiati” in quelli femminili delle piscine (quelle piscine, 😮 ). Ma gli spogliatoi erano 2, le docce 3 e i bagni 4. Non so se ce ne fossero altri da altre parti, ma per quasi 2000 persone totali, credo fossero un po’ pochini. A parte queste due cose, bellissima avventura.
Ritornando a bomba sulla gara, invece, di cose da scrivere ne ho tante. In parte ho già detto qualcosa a riguardo, ora però ve ne racconterò delle altre. 👿
Iniziamo con il dire che sono partito bene. Ad essere sincero, non ho incominciato “tirando“. Ho cercato solo di mettermi sul passo che più mi faceva sentire meglio, senza strafare. Questo mi è venuto facile perché in fondo IO sulla linea di partenza ci sono andato con la consapevolezza (sbagliata ovviamente) di non poter migliorare Imperia. E ciò mi ha dato la serenità di far le cose “con calma“. Ero lì di fare una “passeggiata“. Quando però il mio Polar ha suonato, al primo Km, ed ho letto sul display che stavo correndo a 04:43 di media, obiettivamente sono rimasto molto stupefatto da quel dato. Perché vedete, IO avevo la sensazione di andar “piano“. Questo però non mi ha fatto cambiare spirito così ho semplicemente continuato a correre con quel passo. 😡
Concluso il primo giro del porto e passata la linea del traguardo per la prima volta, a Sainte Devote si è svoltati a sinistra imbucando Rue Grimaldi, strada leggermente in salita. In fondo alla via, dopo una rotonda, si imbuca la famigerata scalinata che porta fino in cima alla Rocca. Quella scalinata probabilmente non la farei neanche a piedi, credetemi. Perché IO le scale proprio non le digerisco. Una cosa così impegnativa e faticosa non me l’aspettavo. Onestamente pensavo di mollare, di ritirarmi a metà scalinata. Ed invece ho solo smesso di correre proseguendola camminando. Già…avete capito bene: CAMMINANDO. Che figura da barbone…che ominicchio di cacca. Tanti Km fatti fino a quel momento ed alla prima scalinatuccia del piffero io che faccio? CAMMINO!!! Non c’ero proprio. Anzi, NON ci siamo proprio.
Avevo il morale sotto le mie scarpette gialle da corsa. E credetemi se vi dico che non immaginavo affatto di riprendere a correre e finire la gara. Invece, una volta giunto in superficie, le gambe si sono rimesse in moto e così mi sono buttato giù in discesa, sempre senza strafare, cercando di recuperare il ritmo. Cosa che, in effetti, mi è anche parso di esser riuscito a fare.
A metà discesa un evento davvero particolare mi ha sopraffatto, uno di quelli che non si dimenticano tanto facilmente. In un momento di lucidità (o almeno io credevo lo fosse, nd 😯 ), proprio quando il mio cardio Polar ha registrato un valore fuori dal normale (cosa notata solo rientrato a casa, ovviamente), alzando gli occhi da terra, ho visto un’entità non ben definita zompettare allegramente qua e là per la strada. Messa a fuoco meglio, sembrava la coniglietta Judy, quella del film Zootropolis. Aveva un gonnelino bianco, in tinta con le scarpette da corsa, ed una canottina verde, in tinta con i calzettoni. Ma era lei ad esser in tinta con tutto il resto: uno spettacolo (almeno vista da dietro, nd 😉 ).
Doveva essere una visione…divina, ma pur sempre una visione. Ora non sto a soffermarmi sui dettagli, anche perché non ne avrei molti altri da darvi, ma credetemi, per un momento ho pensato di essere arrivato in Paradiso per davvero e non in cima alla Rocca, in tutti i sensi (credo che il mio cardio Polar abbia registrato dei valori corretti e non sballati, ndNox-). E comunque, visto la mia rapida discesa, ho pensato anche che dovevano avermi respinto a calci da quel Paradiso. Ovviamente, ripresomi da cotanto stupore, un attimo dopo, non l’ho più vista…e non sono proprio più riuscito a rivederla. Ho provato anche ad accellerare il passo, ma non c’è stato niente da fare: ANDATA. Non so che fine abbia fatto la coniglietta Judy. 😕
Ho così proseguito la mia corsa giù per la discesa, girato di nuovo intorno al porto (all’incontrario questa volta) e rifatto nuovamente il rettilineo di partenza del GP. A quel punto avevo corso 6 Km. Il ritmo era sempre buono ma non era ancora finita. Il PEGGIO non era ancora finito. Passati a Sainte Devote per la terza volta, il percorso questa volta saliva fin su al Casinò. Altri 500 Mt. di salita molto dura. L’unica differenza dalla scalinata era che questa volta sapevo cosa aspettarmi e sapevo soprattutto cosa fare (Luca mi aveva dato indicazioni precise che ho seguito alla lettera). Superato l’Hermitage ero cosciente di aver terminato di soffrire. Una volta scollinato mi restava solo da scendere giù per la pista del GP e fare quindi Casinò, Mirabeau Alto, Loews/Vecchia Stazione, Portier, breve deviazione verso ponente al Mirabeau Basso, inversione a U per ritornare sulla pista, Tunnel, Nuova Chicane, Tabaccaio e Piscine. Subito dopo avrei tagliato finalmente il traguardo ponendo fine a quella sofferenza.
Diciamo pure che nei miei progetti da lì, dal Casinò, tanto per capirci, avrei dovuto aprire il gas, tanto per restare in tema. Ma al Mirabeau Basso, quando ho deviato verso ponente, qualcosa è successo. Stefano (quello alto in foto, gli altri due colleghi sono Anna e Marco, ndUnige), un collega di Ateneo, una volta raggiuntomi, ha provato a trascinarmi verso il traguardo, ma pochi secondi dopo gli ho detto di andar via da solo, che io non ce la facevo. NON CE LA FACEVO. 😡 Avevo mollato di testa già dal Casinò, direi, se non prima. Il Km successivo è stato un piccolo dramma. Ho rallentato e il mio unico pensiero era quello di arrivare fino in fondo e basta. Ma, dall’ottavo Km, ho ripreso inspiegabilmente ritmo e come per magia all’ultimo Km, poco prima di uscire dal tunnel, ho anche avuto la forza (mentale più che fisica) di accellerare e sprintare fino al traguardo. Sono stato proprio un caccone. 😡
Taglilato il traguardo non ero neanche stanco, anzi, sfatto. Ero solo particolarmente deluso. Il tempo non era male, ma l’approccio tutto da rivedere.
Ed ora? Ora si è tornati a casa e si prosegue con il programma originale. Queste sono solo delle (belle) parentesi che mi devono aiutare a gestire “il momento“.
La mia prossima parentesi sarà anche la mia prima Mezza…quella di Imperia a Febbraio e lì vedremo come mi comporterò sulla media distanza. Ma lì non ci arriverò solo per fare “una passeggiata”! 😎
Le foto ad oggi non sono ancora state pubblicate. Per ora, ho soltanto quelle pochissime fatte da me che vi ho aggiunto sopra. Appena usciranno, aggiornerò la pagina, promesso.
Alla prossima avventura. 😎
Nox-