Londra, 23 aprile 2017 (D-day)
Eccoci qua, finalmente aggiungerei. Di solito inizio sempre questa pagina con il dato che più conta, ovvero il tempo realizzato. Questa volta però voglio iniziare con questa foto, perché il tempo, oggi, non conta:
Eggià, sono loro gli artefici, insieme al sottoscritto, dell’impresa. E allora presentiamola, la mia famiglila:
- in primo piano mia sorella Katherine (lei ama fare i selfie…già), da sempre al mio fianco in tutto quello che faccio, cazzate comprese.
- A destra, nella foto, mia mamma. Diciamola tutta, è venuta a Londra solo perché era molto preoccupata per suo figlio. Lui non è fatto per queste cose!!! 😛
- Dalla parte opposta, lui, unico, bello come il sole, mio figlio: Lorenzo. Sentirsi dire: “papà sono orgoglioso di te, sei il papà migliore al mondo” non ha prezzo. Sei grande amore mio!!!
- Infine, la persona più importante della foto: mia moglie Elisa, quella dal sorriso solare e compiaciuta. Credo di averla resa nuovamente fiera di suo marito. E’ stato un anno, l’ultimo, davvero molto impegnativo e difficoltoso sotto tanti aspetti. Ha dovuto sopportarmi e supportarmi durante questi 9 mesi, fatti di sacrifici e nervosisimi vari. E’ stata protagonista di questo lungo percorso, incominciato ben prima di luglio scorso, che finalmente si è concluso (spero 😉 ) proprio con quel sorriso. Mi piace ricordare il giuramente fatto il 20 dicembre 2008 al cospetto di un centianio di persone e davanti al Signore: “…nel bene e nel male, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non ci separi” (e per malattia è del tutto plausibile contemplare anche la follia, ndNox-). Ora come allora ha ricoperto un ruolo essenziale in tutto questo. E, anche se non è riuscita a vedere il sul amato sul percorso di gara, credo, che la sua felicità sia la lieta conclusione di tutto quanto. Ti amo.
Oggi a distanza di giorni, ripenso ancora a quel momento di gloria e sono felice. Oggi a distanza di giorni credo di essermi meritato quella gloria. L’ho voluta, l’ho perseguita e l’ho raggiunta centimetro dopo centimetro, passo dopo passo. Nessuno mi ha regalato nulla (come sempre a dire il vero). Quel giorno IO mi sono andato a prendere questa cosa qui:
Forse per molti questa cosa qui può non significare nulla. Forse per molti ho solo e semplicemente cazzeggiato. Forse per molti questa cosa qui è solo una sciocchezza, un pezzo (pesante a dire il vero) di metallo o più semplicemente un passatempo, una “passione” e forse hanno anche ragione, ma per me questa cosa qui è il raggiungimento di un obiettivo nato dalla voglia di fare qualcosa di veramente incredibile ed eclatante nella mia vita. E ce l’ho fatta, me la sono andata a prendere (soltanto) dopo 1291,00 Km di fatica e caparbio sacrificio. E quegli ultimi 42,195 Km, anzi, diciamo solo le ultime “385 yards“, sono stati i metri più belli della mia vita. Non fraintendetemi, non sto parlando dei giorni più belli della mia vita (quelli sono rispettivamente il 22 aprile 2011 ed il 20 dicembre 2008, ovviamente), ma vedere quel cartello, dopo aver svoltato a destra una prima volta, posto sulla mia sinistra, davanti a Buckingham Palace, e poi svoltare nuovamente a destra, su Quel Viale, che si apriva dinnanzi ai miei occhi, e vedere Quel Traguardo tutto rosso con i palchetti ai lati pieni di persone, sono emozioni che non possono esser descritte a parole, possono esser soltanto vissute.
Ancora mi commuovo a rivivere quei momenti, gli ultimi minuti di una cavalcata degna di esser paragonata addirittura all’11 luglio 1982. E’ proprio così, una gioia immensa che rimarrà negli animi di chi l’ha provata insieme a me e nella storia, prima di tutto la mia, di tutte quelle persone che mi hanno lascaito poi “…2 km di commenti da leggere!“. Forse alla fine questo è il risultato più importante che ho ottenuto da questa cavalcata: l’aver donato gioia e felicità incondizionata.
Oggi sono qui dunque per raccontarvi quella gioia e quella felicità, provata e vissuta in una giornata che porterò sempre con me. Oggi sono qui per dirvi:
Signori e signore: ce l’ho fatta!!!
Grazie di tutto, grazie di avermi seguito, grazie di avermi sostenuto. Ora sono un MARATONETA contento e soddisfatto, anzi: APPAGATO.
Alla prossima avventura…perchè credetemi, non avevo ancora tagliato il traguardo piangendo di gioia, che avevo già voglia di ricominciare! 😀
Nox-