Imperia, 13 novembre 2016 (-161 giorni)
Come promesso, eccovi un’intera pagina dedicata alla mia seconda gara (e che gara): OliOliva Run 2016. Partiamo come sempre dal dato che più conta:
00:48:27
questo è il real time ufficiale della mia gara (05:51/Km). Ed è anche il mio “personale”, ovviamente. 😉 Ho migliorato di 5′ secchi il precedente tempo fatto più di un mese fa a Milano. Non male per un attempato!!! 😀
Avete presente il film “Rocky“?!?!? Bene, in questi giorni su Sky hanno dedicato un intero canale alla sua saga (il 304, ndNox-). Venerdì sera ero a casa con mia moglie e le ho detto che lo avrei rivisto volentieri (è del 1976, 40 anni esatti). Ci sono state diverse scene, che ricordavo poco per dirla tutta, in cui mi sono rivisto, mi sono sentito come lui. Forte, invincibile, umano, soprattutto quando lui “perde” quell’incontro. Nato per combattere!!! 😎
E allora, ho tantissimo da scrivere, spero di non divagare troppo, ma l’emozione, a giorni di distanza, e soprattutto la felicità mi stanno ancora avvolgendo e travolgendo. Sono talmente emozionato ed eccitato, che le mie dita sbattono sulla tastiera in modo frenetico e confuso oramai da qualche ora.
Partiamo dunque con il dire che questa era una gara agonistica, una gara FIDAL, con premi sia in denaro, che in prodotti tipici forniti dagli sponsor per i primi 3 di ogni categoria. Diciamo anche che per parteciparvi mi sono dovuto iscrivere ad un’associazione sportiva e davvero in modo molto casuale mi sono iscritto al Club Marathon Imperia, il cui presidente è William Stua. Concludiamo con il dire che anche questa volta, come un po’ per tutto a dire il vero in questa mia vicenda, sono stato fortunato nella scelta perché non potevo trovare di meglio.
Era tutta la settimana che mi sentivo bene. E soprattutto era tutta la settimana che nella mia testa c’era un solo desiderio: quello di “spaccare” l’orologio (come dissi al Coach un paio di domeniche fa) e scendere quindi sotto i 50 minuti di gara. Dopo la débâcle nel “lungo” del mio 43° allenamento, ero abbastanza incazzato e determinato nel raggiungere quest’obiettivo. Così, come per la DJ Ten, non ho detto niente fino alla linea di partenza (si lo so, Luca, non ti è poi arrivato immagino l’sms poco prima dello start, vero?!?!? 😉 ).
Per tutta la settimana ho cercato di limitarmi nell’alimentazione (vera nota dolente). Sabato a pranzo ho magiato una bistecchina ai ferri (660 gr. di fiorentina ad uno stand della manifestazione), niente dolce, solo acqua e caffé. La sera invece un piatto di pasta al ragù (ma come mi ha detto la mamma: “cucinato senza condimento, leggero, leggero così non ti appesantisce”, volete contraddirla???), poi acqua, frutta (una banana e una pera), 6 wafer dietetici, di quelli che prende lei per chi è diabetico. Dopo cena mi sono riposato sul divano guardando “Rocky III“.
Domenica mattina sveglia alle 06:50. Colazione leggera, da vero atleta (su consiglio del Coach, ndNox-): una tazza di caffé macchiato (nero non lo riesco proprio a bere) e 3 fette di panbauletto con la marmellata. Poi via di corsa ad Imperia. Unica nota (forse) stonata, quella di essermi dimenticato a Genova il mio Polar, anche se (forse) così tanto stonata poi non è stata!
Una volta parcheggiata la macchina, in prossimità della partenza, ho preso prima visione della prima parte del tracciato, anche e soprattutto per capire come vestirmi, e poi ho fatto un paio di Km di corsa leggera di riscaldamento. Ed è in quel momento, mentre sgambettavo allegramente su e giù per il percorso, che mi sono reso conto di esser in mezzo a gente “seria“, runner “professionisti“, mica corridori della domenica. La gara per famiglie, tanto per capirci, era quell’altra, quella che partiva dopo, non quella a cui ero iscritto! 😉
Questa cosa però non mi ha toccato affatto. Io ero lì perché sapevo di poterci stare benissimo. Sono ottimamente allenato (tutto merito del mio Coach, ndNox-) e quello bastava per crederlo. La vittoria l’avrei raggiunta solo battendo me stesso.
Terminato il riscaldamento, quindi, mi sono vestito. Divisa powered by Ottica Foppa. Leggero. Ho preso un gel al mango e via, con mia moglie, sulla linea di partenza.
Devo dire che la cornice in cui si è svolta la gara era molto bella. C’era spazio per tutto e soprattutto per tutti, sia per chi correva, che per chi era ventuo lì a vedermi. 😎
Alle 10:30 precisi lo starter ha dato il via. Io sono partito nelle retrovie, per non infastidirmi. Ho bisogno di spazio IO. 😉 Ho faticato un po’ prima di mettermi in moto. La confusione e la tensione non mi hanno aiutato a partire bene e a prendere ritmo. Diciamo che per il primo Km, mi sono fatto trascinare dalla corsa. E questo si è tradotto in una partenza forte, troppo forte. Runtastic indica il primo Km fatto in 05:11, ma a tutti è noto che l’app perde parecchi mt per strada, quindi questo vuol dire probabilmente il primo l’ho corso sotto i 5′ (alla fine ha perso 350 mt, ndNox-). Solo al secondo Km sono riuscito finalmente sistemarmi e a mettermi sul “mio” passo (ammesso di averne uno, ovviamente) iniziando a “respirare” come si deve.
Il primo momento topico della gara è stato tra il primo e secondo Km. Nel mentre stavo migliorando andatura e ritmo, da dietro odo arrivare un treno. La sensazione che ho provato non è stata bellissima, ma ho continuato per la mia strada. Solo quando si è affiancato, mi sono accorto che quel treno era una signora brizzolata, decisamente più anziana di me, che andava al doppio di quanto andassi io. Mi ha letteralmente sverniciato e lo ha anche fatto in malo modo. Non volevo crederci. Non posso trascrivere quello che è stato il pensiero del momento. Ma obiettivamente non mi sono sentito un runner. 🙁 Solo quando al 6° Km l’ho ripresa e superata nuovamente il mio orgoglio ferito, si è sentito nuovamente soddisfatto. Anche in questo caso non posso trascrivere quello che è stato il mio pensiero di quel momento!!! 😛
Al 3° Km però la svolta. Quello lo stavo correndo intorno 05:00. Avevamo appena completato la prima vasca e mi stavo accorgendo che forse stavo andando troppo forte. Provando a rallentare un pochino, mi sono affiancato ad un concorrente che avevo raggiunto. Pochi metri dopo però, un signore della “Andora Run Fun” (così recitava la maglietta che indossava, ndNox-), da me raggiunto e superato poco prima del giro di boa, mi ha ripreso ed affiancato. In quell’istante, mentre stava per superarmi, ho subito capito che forse era lui il mio vero compagno di gara (e non quello appena affiancato). Si, doveva esser proprio lui il mio punto di riferimento. E non soltanto perchè appena l’ho guardato bene mi era parso un compagno di Jack Sparrow, ma perché c’era qualcosa nella sua corsa che mi diceva che con lui ce l’avrei fatta. Aveva i capelli bianchi legati in una lunghissima coda, racchiusa in una bandana azzurra, un po’ come la mia, e quell’anellino d’oro all’orecchio destro lo faceva sembrare un vero pirata. Avrei voluto che Lorenzo lo avesse conosciuto, se lo sarebbe immaginato proprio come lo stavo immaginando io, con gli stivali e la sciabola cinta in vita. Così ho inziato a corrergli nei talloni, convincedomi Km dopo Km che se fossi riuscito a stargli dietro, dov’ero, avrei fatto ciò per cui ero lì. Ora vorrei tanto ringraziarlo, perché grazie al suo passo, da vero pirata, mi ha portato a correre sotto i 05:00/Km.
Più volte ha provato ad accellerare. Ma più volte io l’ho anche ripreso. Non posso negarvi che spesso faticavo e che ancor più spesso ho pensato di non farcela, ma alla fine lui era sempre lì, davanti a me. Solo al penultimo Km non sono riuscito nell’intento (o almeno così ho creduto in quei momenti, ndNox- 😉 ), quindi l’ho lasciato andare. Tanto oramai ce l’avevo fatta ed il traguardo era in bella vista. In quel momento mi sembrava di sentire Luca dirmi: ” Dai Nox, oramai è fatta. Abbiamo passato Pico Rico, manca poco, là in fondo c’è la Marinetta, dai dai dai…” 😉 Ed era vero. Oramai ero arrivato in fondo, mancava poco. O almeno credevo. Già, perché le sorprese (e soprattutto gli ostacoli) non erano finite/i. C’era ancora un tipo, non più di primo pelo direi, che con la sua fastidiossima macchina blu della domenica, aveva deciso di voler interrompere il mio cammino verso la “gloria eterna” (proprio come successe a Vanderlei de Lima ad Atene 2004, ndNox-) mettendosi, letteralmente, di traverso sul percorso. Io nonostante lo sforzo profuso fino a e in quel momento (stavo andando sotto i 04:30 abbondanti), ho avuto la lucidità non solo di lasciargli un ricordo della sua cagata sul cofano della sua fastidiossima macchina blu della domenica, ma di superarlo senza fermarmi, anche se ho rallentato parecchio. Stavo quasi per fermarmi quando un runner dietro di me (dell’Albenga Runners) mi ha affiancato ed ha iniziato ad incitarmi con fare deciso. Mancavano solo 500 mt. La sua carica mi ha permesso di riprendermi e andare a sprintare sul rettilineo finale. Non vi so come spiegare la meraviglia che hanno provato i miei occhi quando hanno letto sul display di gara il tempo. Il numero che vedevo scritto era: 00:48:xx. Non ci potevo credere…altro che scedere appena sotto i 50′!!!
Come con il “pirata”, di cui però ho perso poi le tracce, quando rientrerò ad Alassio, dovrò cercare il sig. Piero ed offrirgli una birra, per ringraziarlo di quel gesto regalatomi.
E poi? E poi ho trascorso tutte le ore successive con quella leggerezza di chi ha ottenuto un risultato eccezionale, di chi ha fatto l’impresa. Che sensazione!!! Ho goduto ogni istante successivo, tutto qui. 😀
Ho anche avuto la fortuna di conoscere ed intrattenermi con una vera campionessa Italiana e plurimedagliata di gare di fondo e mezzo fondo, Ornella Ferrara. Una donna straordinaria, non solo dal punto di vista sportivo, ma soprattutto umano. L’avevo vista durante la gara passare, tre volte, su e giù per il percorso, ed anche se non ricordavo bene chi fosse, sapevo di conoscerla, di averla già vista in TV in una qualche manifestazione importante. Già, durante solo un paio di Olimpiadi. Così a fine gara, quando l’ho vista, per caso, al punto di ristoro, ne ho subito approfittato per attaccare bottone e conoscerla. Che persona!!! Fantastica. Si è anche prestata per un paio di foto, come se ci conoscessimo da anni.
Ci siamo dati appuntamento ad Albegna intorno al 20 di dicembre per la 10 Km natalizia delle Sei Torri. Credo che a questo punto non potrò mancare!!! 😉
Ebbene, credo sia tutto. Questa domenica appena passata, non la dimenticherò tanto facilmente. Dal punto di vista personale è stata una giornata in cui ho messo un puntino sulla mia personalissma N. N come Nox-.
Si, mi sento un fenomeno, pur sapendo di non aver fatto nulla di così ecclatante. Ma è questo il bello della diretta. Sentirsi unici pur sapendo di aver fatto qualcosa che solo per te è importante.
E come ho detto al mio vero tesoro: “Oggi anche papà ha vinto. Non è salito sul podio e non ci sono premi per la sua gara, ma oggi papà correva solo contro sé stesso ed ha vinto. E questo è quanto basta per esser felici”.
Un bacio a tutti e gustatevi le poche foto che sono riuscito a fare e a trovare. 🙂
Ps: per la cronaca la corsa maschile l’ha vinta: Umberto Baracchi in 31:42 e quella femminile, giust’appunto, Ornella Ferrara in 36:38. Per la classifica completa, cliccate qui.
Nox-